Gianluca Versace racconta Romano Artioli

ganizzando i dati dell’esperienza, può modificare la conoscenza della realtà che ha dato origine a certe passioni, e provocarne in tal modo, la trasformazione o la nascita di nuove. È il caso dell’articolo che Gianluca Versace dedica all’imprenditore e scrittore Romano Artioli. Se anche non avessi avuto l’onore di conoscerlo e stringerli personalmente la mano e avessi mancato di partecipare alla presentazione del suo libro: “Bugatti & Lotus thriller. La costruzione di un sogno.” avvenuta il 13 Settembre u.s., avrei colto ugualmente il carattere, la personalità e più profonde peculiarità di un ‘ragazzo con un grande sogno a quattro ruote’ che diventa una leggenda vivente dell’imprenditoria italiana. I frammenti sparsi della perigliosa vita imprenditoriale di Romano Artioli, sono letti con maestria enigmista da Gianluca Versace, che dominando la ‘penna’, quasi fosse una sesta falange della sua mano destra, li riunisce e li ricompone offrendo un quadro d’insieme inedito che stupisce perfino il diretto interessato.
Romano Artioli è ovunque descritto come un giovanissimo aspirante guerriero, che inseguendo il proprio sogno con inusuale tenacia, diventa uomo d’impresa. L’acerbo gladiatore dell’industria automobilistica, contando solo sulle proprie forze, conquista nemici e amici, e inaspettatamente, trasforma il proprio sogno in realtà. La Bugatti, entrata ormai nella leggenda, diventa così il simbolo dell’orgoglio italiano in campo automobilistico, consacrando universalmente e di buon diritto, questo nostro self made man.
La figura di Artioli, incorniciata dalla penna di Versace, invece, emerge per le altre peculiarità che lo contraddistinguono: la passione, la coerenza, la moralità e l’etica. Il moto perpetuo della passione è sospinto da un ineccepibile rigore morale, che egli ha sempre dimostrato verso i propri dipendenti, colleghi e competitor. Artioli è un uomo di parola, da qui la coerenza, che nella sua vita professionale non ha ceduto alle spietate logiche di mercato, mantenendosi saldo e integro nei propri principi morali che tutt’oggi lo vedono padre e marito esemplare. Gianluca Versace fa intendere che Romano Artioli incarna l’imprenditore proattivo, la cui visione travalica le limitanti recinzioni della realtà oggettiva, per esplorare il sogno utopico dell’impossibile rendendolo possibile. Dotato di pensiero meta-razionale, l’ex presidente della Bugatti non vede quello che accadrà, lo prevede in largo anticipo. Questo veggente dell’imprenditoria sin da giovanissimo dimostra di saper precorrere i tempi, fin quasi a prevedere le trasformazioni percettive delle generazioni future, offrendo automobili prestigiose e innovative che conquistano il cuore degli appassionati. L’amore e la passione per le automobili sono sostenuti anche dalla donna che ama, Renata Kettmeir, sua moglie, che non dimentica mai di ringraziare per essergli stata accanto nelle luci e ombre della sua vita; e da sua figlia Elena, imprenditrice a sua volta. Anche nell’ipotesi di complotto, che resero l’imprenditore protagonista di un’infamante campagna di screditamento, la forza morale, la tenacia ma soprattutto la verità offesa dall’infamia, non hanno scalfito per il giornalista Versace, e nemmeno per me che scrivo, la figura di un uomo integro e onesto quale è Romano Artioli.
Recitava Seneca: “Al saggio non può capitare nulla di male: in lui non si mescolano i contrari. Come tutti i fiumi, le piogge e le sorgenti curative non alterano il sapore del mare, né l’attenuano, così l’impeto delle avversità non fiacca l’animo dell’uomo forte: resta sul posto e qualsiasi cosa avvenga la piega a sé. Egli è infatti più potente di tutto ciò che lo circonda”.
Così io amo ricordare Romano Artioli. Così vorrei fosse ricordato dalle generazioni future.